Il grande Thich Nhat Hanh è scomparso lasciando un ricordo di amore in tutto il mondo.

La sua capacità di tradurre in linguaggio semplice e poetico idee profondissime come la coproduzione condizionata, da lui interpretata come Interessere (avvicinandola tanto alla visione taoista che a quella degli indiani Dakota) lo ha reso popolare come il Dalai Lama.

la forza di amare

Il suo amico fraterno Martin Luther King lo propose al Nobel per la pace, contravvenendo alla regola ferrea di non pubblicare il nome del candidato, e quindi vanificando la proposta stessa.

Non è chiaro se il Thay (come veniva chiamato affettuosamente) abbia influenzato Martin Luther King o viceversa. I due si sono conosciuti a Chicago nel 1966 e prima avevano avuto solo qualche scambio epistolare. Ecco cosa scrive Luther King nel 1963, tre anni prima del loro incontroin Strenght of Love a proposito della paura (tema centrale del Thay):

“Portando le nostre paure alla luce della consapevolezza possiamo trovarle più immaginarie che reali: alcune si riveleranno serpenti sotto il tappeto”

Forse fra i due c’è stata più convergenza e fusione che influenza.

Più volte il Thay ha testimoniato la sua ammirazione e il suo affetto nei confronti di Martin Luther King.

martin e thay

E’ come se, dopo la morte tragica dell’amico, il Thay avesse continuato il suo messaggio. Insieme, avevano fondato un Sangha, The Beloved Community.

Lo ricordiamo come un grande e dolce maestro, forse l’unico che abbia avuto in tempi recenti (nel 2014, proprio prima dell’ictus) l’autorità e il coraggio di ri tradurre e dunque ri scrivere un  testo centrale nella tradizione del buddhismo Mahayana (e della filosofia indiana) come il Sutra del Cuore.

Ecco i motivi che l’hanno spinto a questa nuova versione.

Ed ecco la sua versione:

La comprensione profonda che ci conduce all’altra riva

Avalokiteshvara,
essendosi immerso nella pratica della comprensione profonda
che ci conduce all’altra riva,
all’improvviso scoprì
che i cinque skandha sono tutti ugualmente vuoti,
e con questa realizzazione
superò ogni sofferenza.

“Ascolta, Shariputra:
questo stesso corpo è il vuoto
e il vuoto stesso è questo corpo.
Questo corpo non è altro che il vuoto
e il vuoto non è altro che questo corpo.
Lo stesso vale per le sensazioni,
le percezioni, le formazioni mentali
e la coscienza.

Ascolta, Shariputra:
tutti i fenomeni portano il marchio del vuoto;
la loro vera natura e’ la natura
della non-nascita e non-morte
del non-essere e del non non-essere,
della non-impurita’ e della non-purezza,
della non-crescita e della non-decrescita.

Questo è il motivo per cui nel vuoto
il corpo, le sensazioni, le percezioni,
le formazioni mentali e la coscienza
non sono entità con un sé separato.

I diciotto regni dei fenomeni –
ovvero i sei organi di senso,
i sei oggetti dei sensi,
e le sei coscienze – a loro volta
non sono entità con un sé separato.
I dodici anelli della genesi interdipendente
e la loro estinzione, a loro volta
non sono entità con un sé separato.
La sofferenza, le cause della sofferenza,
la fine della sofferenza, il Sentiero,
la comprensione profonda e la realizzazione,
a loro volta non sono entità con un sé separato

Chiunque sia in grado di vederlo,
non ha più bisogno di realizzare nulla.

I Bodhisattva che praticano
la comprensione profonda che ci conduce all’altra riva
non vedono più alcun ostacolo nella loro mente,
e poiché non esiste più
alcun ostacolo nella loro mente,
possono superare ogni paura,
distruggere ogni percezione erronea
e realizzare il Perfetto Nirvana.

Tutti i Buddha del passato, del presente e del futuro,
praticando la comprensione profonda che ci conduce all’altra riva,
sono in grado di realizzare
l’Illuminazione autentica e perfetta.

Quindi, Shariputra, si sappia
che la comprensione profonda che ci conduce all’altra riva
è un grande mantra,
è il mantra che più illumina,
il mantra supremo,
il mantra incomparabile,
la vera Saggezza che ha il potere
di porre fine ad ogni tipo di sofferenza.
Proclamiamo quindi
un mantra per lodare
la comprensione profonda che ci conduce all’altra riva:

Gate gate paragate parasamgate bodhi svaha!

[Traduzione in italiano di Diana Petech e Adriana Rocco]

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